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Frode 'bonus cultura' con Spid irregolari, 10 denunciati

2025-06-12 HaiPress

Una presunta frode grazie a Spid

irregolari per l'illecita riscossione del 'bonus cultura',anche

detto Bonus 18app,è stata scoperta dalla polizia con

un'indagine coordinata dalla procura di Firenze ed estesa in

altre regioni: dieci le persone denunciate,altrettante le

perquisizioni,con sequestri di più dispositivi informatici

trovati nella disponibilità degli indagati oltre a password e

pin di numerose carte di servizi intestate a terze persone.


Frode informatica,truffa aggravata per il conseguimento di

erogazioni pubbliche e riciclaggio dei proventi illecitamente

percepiti le ipotesi di reato contestate a vario titolo.


Le indagini,condotte dal Centro operativo per la sicurezza

cibernetica Toscana,sono partite nell'estate 2023 a seguito di

70 denunce presentate da altrettanti neodiciottenni ai quali,si

spiega in una nota della polizia,sarebbe stato sottratto il

'bonus cultura',carta elettronica del valore di 500 euro da

utilizzare per l'acquisto di libri,corsi di lingua,biglietti

di concerti e altro. Da quanto ricostruito ciò sarebbe avvenuto

"mediante l'illecita attivazione di Spid 'paralleli' presso

Registration authorities gestite dai presunti autori della

frode: accedendo alla piattaforma in sostituzione degli aventi

diritto avrebbero così realizzato il voucher del 'bonus

cultura',utilizzandolo poi presso esercizi da loro gestiti e

emettendo fatture elettroniche false per ottenere" dal Mic

"rimborsi a fronte di beni e servizi di fatto mai venduti". Le

indagini della Polizia postale di Firenze,estese a tutto il

territorio nazionale,avrebbero consentito "di rilevare oltre

2.500 Spid irregolari utilizzati per emettere circa 2.000

voucher 'bonus cultura' validati da 7 esercenti fittizi

dislocati in diverse regioni italiane". Gli accertamenti hanno

consentito al Mic "di sospendere prontamente,in via cautelare,

i rimborsi illecitamente richiesti,impedendo così un aggravio

del danno economico già subìto dal dicastero,pari a circa

400.000 euro".


Durante le perquisizioni,disposte dalla procura di Firenze

ed eseguite dalla Polizia postale per la Toscana con l'ausilio

dei Cosc Piemonte,Umbria,Campania e Puglia,"rinvenuti

numerosi riscontri a corroborare l'ipotesi investigativa,come

credenziali Spid,firme digitali,apparecchi Pos,conti correnti

e carte utilizzati per perpetrare la frode".


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